Ecco il progetto Wasetti, ed ecco il primo post del blog.

4 anni fa, quando ho iniziato a lavorare l'argilla, non avevo certo idea di come la cosa si sarebbe evoluta e strutturata fino a diventare la mia principale attività, dico “principale” perché non è l'unica, ho continuato a fare il mio tradizionale lavoro di graphic e web designer, non solo perché mi piace ancora moltissimo, ma anche per mantenermi aggiornato sull'estetica contemporanea, sui linguaggi della comunicazione e del visual design.

 

operaopera

Ho iniziato a lavorare con l'argilla nel 2016 quando decisi di fare una mostra per il Festival della filosofia di Modena, solitamente esponevo illustrazioni e pitture ma quella volta avevo bisogno di una tridimensionalità di elementi nello spazio, si trattava di esprimere il concetto di estinzione e di farlo su di una scacchiera le cui regole equivalevano a quelle di Darwin nella sua teoria sull'evoluzione (o estinzione) della specie.

La mostra andò molto bene, anche dal punto di vista commerciale, soprattutto perché mi resi conto di avere trovato un mezzo espressivo perfetto per quelli che erano sempre stati i miei progetti artistico-emotivi che fino ad allora avevo espresso solo attraverso il segno.

 

Nel 2017, senza quasi rendermene conto o averlo deciso, tutto il mio tempo libero era occupato dal lavoro sulla ceramica, che studiavo, sperimentavo e sulla quale compivo un ampio lavoro di ricerca; in quell'anno ho iniziato anche la mia attività espositiva che mi ha portato ad esporre in Italia (Torino, Bologna, Biella, Grottaglie, Modena, etc...) e all'estero (Londra, Seoul).

 

Ma oltre alle sculture, grandi e “pesanti”, avevo un altro mondo da esprimere, più numeroso, più delicato, fatto da una moltitudine di animaletti, spesso non reali, e di altri esseri che provavano sentimenti, di timidezza, insicurezza, paure di abbandono, serenità, tutte emozioni alle quali è difficile dare un nome, bisognerebbe inventarne uno per ogni sentimento...

 

Ho iniziato Wasetti per dare piena voce a tutto quel mondo sommerso, a quell'immaginario emotivo e visivo che da sempre ho avuto in me e che ora aveva trovato il giusto media per manifestarsi, che potesse essere più accessibile delle costose sculture che realizzavo per le gallerie e facilmente trasportabile e spedibile.

 

La cosa che accomuna le mie ceramiche è che sono tutte, sia quelle per la casa che gli animaletti o gli organi, rigorosamente fatte a mano, una per una senza l'utilizzo di stampi o calchi, il fattore “handmade” è fondamentale in quanto garantisce una reale unicità ad ogni pezzo.

 

Per realizzare i miei oggetti non utilizzo uno standard rigido per quanto riguarda le dimensioni ed il peso, ma una oscillazione di un 10% per dare maggiore individualità ad ogni oggetto, individualità che si nota bene quando i pezzi sono assieme, c'è una vibrazione che scorre tra le loro differenze; da qui la scelta di non clonare gli oggetti ma di lasciare che ognuno conservi una naturale propria identità.

07, aprile, 2021 — Alessandro Formigoni